Osservazioni in margine all’articolo sulle opere pubbliche

Oggi mi occupo di analizzare alcuni spunti offerti dall’articolo sulle opere pubbliche dell’assessore Cavalleri, a p. 4 di InformaCologno.

1. Un attacco ai giornali: contro ogni critica.

“Di questo intervento si è detto e scritto tanto, soprattutto sulle pagine dei giornali, il più delle volte a sproposito, senza la ben che minima conoscenza dei fatti e delle circostanze, con l’unico scopo di screditare l’opera di assoluto interesse pubblico”.

Ancora una volta emerge l’incapacità di comprendere che la critica generalmente non è fatta in maniera pretestuosa, per screditare, ma per far riflettere su elementi di seria perplessità che circondano alcuni interventi, come quello del centro natatorio. La parola critica deriva dal greco kríno, che significa “distinguere, scegliere, giudicare”: in sintesi, esercitare il proprio giudizio senza preconcetti o indottrinamenti. Spiace notare ancora una volta che questo atteggiamento non è compreso nella mentalità leghista, che vive il proprio agire politico in maniera assoluta, alla stregua di una fede. Per loro criticare significa s-creditare l’altro, non esercitare un diritto democratico dato dall’esistenza di diversi punti di vista, che hanno una loro legittimità nel momento in cui sono sostenuti con adeguate argomentazioni. Esercitare la capacità critica è ciò che dovrebbe distinguerci, in quanto esseri umani che vivono in democrazia. Di fronte all’esistenza di punti di vista differenti dal loro, i leghisti non argomentano, ma passano all’insulto e alla denigrazione, come evidenziato nel post di ieri e nei prossimi.

L’attacco ai giornali che parlano “a sproposito […] per screditare un’opera di assoluto interesse pubblico” non è una novità: più volte è stato ripetuto anche in Consiglio comunale (per esempio dall’ex sindaco Legramanti, a p. 43 della seduta consiliare dell’11.11.2011). Quanto alla conoscenza dei fatti, sarebbe semplice ribaltare l’accusa sullo scrivente: vi invito a leggere un qualsiasi intervento dell’assessore Cavalleri in Consiglio, per rendervi conto di quanto padroneggi le problematiche affrontate (assolutamente significativa la risposta all’interrogazione del nostro consigliere Zampoleri, nella seduta consiliare del 30.11.2011, da p. 51 in poi: tra le “imprecisioni” e le imprecazioni nel suo discorso, risalta il fatto che mi abbia accusata di aver votato contro il progetto dell’anfiteatro e del parco nel centro storico. Peccato che i progetti delle opere pubbliche siano di competenza della Giunta, non certo del Consiglio comunale, che ovviamente non ha mai votato un simile intervento, ma approva nel complesso il piano triennale delle opere pubbliche. Assolutamente imbarazzante che un assessore non lo sappia!).

Infine, è tragico che Cavalleri definisca “opera di assoluto interesse pubblico” non un ospedale, una scuola, una mensa, un centro di aggregazione giovanile, ma il “centro natatorio”, così costituito: a) zona coperta: 17% della superficie occupato da zona benessere, estetica e fisioterapia; 9,5% bar e ristorante; 5,3% uffici; 19,20% zona fitness; 49% vasche (una per i principianti, 9,3 x 6,7 m, della profondità di 60 cm; una per il fitness, 9,3 x 6,7 m, della profondità massima di un metro; una per il nuoto semiolimpionico, 25 x 16,5 m, della profondità massima di 1,20 m; una vasca idromassaggio di 122 mq); b) esterno: una laguna di 670 mq, della profondità massima di 1,20 m, dotata di spazi ludici e ricreativi, scivoli, zona idromassaggio; ampia zona a prato – solarium e a spiaggia; un campo da calcio a otto, suddiviso in due campi a cinque, con relative attrezzature. A voi la riflessione sul concetto di “assoluto interesse pubblico” per i leghisti.

2. Interessanti omissioni.

“Come è noto, l’intervento prevede una collaborazione pubblico-privato in cui il Comune dà la disponibilità dell’area e si impegna a realizzare le opere esterne viabilistiche e i parcheggi pubblici; il promotore privato si sobbarca invece tutte le spese della struttura (che ammontano a circa 9 milioni di euro) ripagandoseli poi con la gestione della struttura avviata”.

Partiamo dall’esordio: “come è noto”. In che modo potrebbe mai essere noto alla cittadinanza, se l’unica assemblea pubblica sul centro natatorio è stata fatta da noi della minoranza, a ottobre? Nei diversi numeri di Informacologno la questione non è mai stata spiegata nel dettaglio, tanto che i dubbi sulla profondità delle vasche sono emersi soltanto perché da me sollevati in Consiglio comunale all’inizio del 2011 e poi ripresi dai giornali e dagli altri gruppi di minoranza!

Colpiscono, in questo estratto, due elementi. Per prima cosa, “si impegna a realizzare le opere esterne viabilistiche e i parcheggi pubblici” è un eufemismo per dire che l’Amministrazione realizza le opere di urbanizzazione che in qualsiasi piano urbanistico sono a carico dei privati. Inoltre manca un dato tra gli impegni assunti dal Comune, un dato ben evidenziato invece, tra parentesi, negli impegni del privato: il costo della struttura, di circa 9 milioni di €, è interamente garantito dal Comune attraverso una fideiussione solidale, che qui Cavalleri si guarda bene dal menzionare. In sostanza, se la OnSport dovesse fallire, il mutuo contratto con il Credito Sportivo rimarrebbe a carico nostro, per la cifra di 8,7 milioni di €! Per approfondimenti, vi rimando ai documenti presentati nella nostra assemblea.

3. I silenziosi, bravi lavoratori contro i denigratori.

“Noi preferiamo i fatti alle parole e crediamo che, a opera finita, la gente di Cologno saprà valutare”. “Il cittadino saprà valutare chi lavora bene per costruire, in silenzio e con dedizione, e chi invece parla solo per denigrare e distruggere.”.

A proposito di silenziosi e bravi lavoratori (gli amministratori leghisti) contro chi sa solo denigrare e distruggere (noi), non mi dilungherò con riflessioni personali, ma mi limiterò a riportare soltanto alcuni stralci delle sedute consiliari, dai quali emerge che silenziosi non sono affatto, ma sono sicuramente offensivi nei nostri confronti, non soltanto a livello politico, ma anche e soprattutto a livello personale. Potrei citarne molti altri, ma lascio a voi il piacere di scoprirli, nei resoconti delle sedute (epurati, perché l’assessore Cavalleri ha detto più volte parolacce che non sono state trascritte), dai quali si capisce bene per quale motivo l’Amministrazione leghista abbia votato contro la nostra proposta di videoriprendere il Consiglio comunale.

Dal verbale della seduta del 21.09.2011

L’assessora Boschi rivolta a me

Della sua opinione politica e di come lei considera questa cosa io ho una bassissima stima, per cui di fatto mi tocca poco” (p. 31). “Si spiega veramente male” (p. 38).

L’assessore Bentoglio rivolto a me

Allora, professoressa, si è spiegata male. Bocciata, bocciata!” (p. 33)

Dal verbale della seduta del 30.11.2011

Il vicesindaco Legramanti a Roberto Zampoleri

Secondo me non lo sa. È responsabile dell’ufficio tecnico, ma non sa niente” (p. 13). “Oltre a dire un sacco di fesserie, non ha saputo dire altro” (p. 14). “Lei blatera!” (p. 15).

L’assessore Cavalleri, rivolto a Legramanti, che tentava di zittirlo

Non me ne frega niente, le parolacce le dico io più di te!” (p. 42).

L’assessore Cavalleri, in risposta a me e a Zampoleri

Soprattutto il Consigliere Drago è molto attenta a queste cose, anzi le vuole far rispettare. Sicuramente noi ci sentiamo schiavi di tutte queste normative. Lei no probabilmente, anche perché lei si sente più servo di queste cose, essendo un servo di Roma tanto per dire. Sei stato eletto con i voti di Cologno, però sei servo di Roma, e questo lo dimostrano tutte le interpellanze e le mozioni che fai. Sono tutte a favore delle normative ” (p. 43).

L’assessore Cavalleri, di nuovo rivolto a Legramanti, che tentava di zittirlo

Non me ne frega niente” (p. 51).

L’assessore Cavalleri a Zampoleri

Se l’altra volta le hanno dato 2 in italiano, questa volta le diamo zero” (p. 53).

Il vicesindaco Legramanti tenta definitivamente di zittire Cavalleri

La pianti per favore Marcello? La pianti per favore Marcello? O la pianti o abbandoniamo” (p. 53).

O usi un linguaggio più consono al Consiglio Comunale, senza dire parolacce, per favore, per favore ti sto chiedendo, perché stai facendo fare figura a tutta la maggioranza” (p. 54).

Lascia un commento